Mi accoccolavo a te in quelle sere di vita e profondamente respiravo il tuo odore.
Aveva uno strano profumo che sapeva di Amore.
Mi accoccolavo a te in quelle sere di vita e profondamente respiravo il tuo odore.
Aveva uno strano profumo che sapeva di Amore.
Lo odio il silenzio.
E’ vuoto. Non risuona di te.
Mi somiglia insomma.
Forse è per questo che non lo sopporto.
Comunque amore, ti prego,
troviamoci là, in quel posto magico,
al tramonto di questo giorno grigio,
guardiamoci, accarezziamoci,
spogliamoci di ogni cosa,
abito, sogno o paura che sia,
e uniamoci, lentamente, danzando.
Uniamoci in un solo corpo, in quell’unico corpo che desidero.
Noi.
Venerdì 17.
Un segno?
O un sogno?
Basta una singola lettera in una parola per cambiarne il significato.
Non sono superstiziosa, non è la parola ‘segno’ il problema. Non è venerdì 17, ma forse di segno si tratta ugualmente.
E’ sempre un segno quando un sogno si infrange, vero?
“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.”
Un blog di racconti e vari temi seminati a spaglio
Raccontare le emozioni tra le pareti della Sala Operatoria e della mia vita.
GUIDO SPERANDIO
La vita, l'universo e tutto quanto